EDITORIALE
LAVORO CON IL TOSTAPANE
Il mondo della formazione è stato obbligato dall’emergenza sanitaria, a muoversi verso l’erogazione di corsi online.Spesso si è trattato di una prima all’opera: enti e docenti non erano preparati ad affrontare questo passaggio verso la didattica a distanza.Nel panico di non sapere dove mettere le mani, il primo appiglio è stato rivolgersi all’acquisto di tecnologia.La seconda via per adattarsi alla situazione è stata ribaltare i corsi pensati per essere de visu, con il medesimo schema, al contesto remoto.Il thriller andato in onda più spesso è sicuramente stato: “La prof apre il libro e legge”.Ma proviamo a fare un passo indietro e a ricordare, a tutti noi, che formazione non coincide con “distribuzione” di contenutima con qualcosa che accade, l’apprendimento è un fenomeno attivo in cui il partecipante è il protagonista.E questo principio dovremmo applicarlo sempre, ma con maggiore attenzione nei contesti di formazione a distanza.Il valore dell’e-learning risiede, infatti, nella riprogettazione di un intervento formativo che tenga conto della rinnovata dinamica relazionale,supportando le interazioni, favorendo il confronto e il lavoro collaborativo online.Da questa riflessione iniziamo a ricostruire anche la figura del formatore come facilitatore del processo di apprendimentoe recuperiamo il senso pieno della Facilitazione che rimanda alla narrazione profonda, ad un processo trasformativo di sé stessi.Il ruolo intrinsecamente psicologico di facilitare chi affronta la narrazione di sé e del proprio percorso prevede uno sforzo da percorrere,da parte di tutti gli attori in gioco: docenti e allievi.La formazione a distanza non può lasciarsi sfuggire questa sfida in un contesto generale in cui la diffusione dello smart workinge il numero dei partecipanti ai percorsi diventa potenzialmente più ampio.
Si tratta di affrontare il cambiamento e non è facile, c’è un costo ma sempre meno oneroso del percorrere il sentiero dell’”abbiamo sempre fatto così”.“Ci si abitua. Quello che invece nessuno domanda è a costo di cosa, ci si abitua”.
(J. Saramago)
Le 3 Parole chiave
FRANCOBOLLO: la pandemia ci ha insegnato a ripensare il termine distanza, ho sentito abbracci distanti km, il calore delle persone a cui tieni può essere percepibile anche senza toccarsi, connessi solo guardando un’immagine grande quanto un francobollo su uno schermo: si chiama Empatia Digitale.VETRO: durante il lockdown il mio tempo veniva scandito dal rumore di chi gettava bottiglie nell’apposita campana nella via sotto casa. Il senso del tempo, la sua dilatazione durante il lockdown, è qualcosa su cui possiamo tutti riflettere per ricostruire ritmi più consoni al nostro modo di vivere.CRICETO: Sicuramente tutti siamo scesi dalla ruota in cui eravamo impegnati costantemente a pedalare. Il senso profondo di cambiamento nelle vite delle persone mi ha permesso di incontrare, in percorsi di Story Coaching, molti manager e professionisti desiderosi di un percorso per “stravolgere” la traiettoria rigida in cui erano stati intrappolati.
CHI È ANTONIA COLASANTE
Consulente, mentor, facilitatrice e formatrice.
Psicologa, psicoterapeuta e facilitatrice certificata LEGO© SERIOUS PLAY®
Psicologa, psicoterapeuta e facilitatrice certificata LEGO© SERIOUS PLAY®
Brand Storyteller, ho un’esperienza di quasi 20 anni nella progettazione e gestione di progetti complessi.